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Animazione Missionaria e Vocazionale

Desio (MB)


  • Via Don Milani, 2 20832 Desio MB

  • 0362 625035
  • 0362 632267
  • desio@saveriani.it
  • C/C Postale: 00358200
  • IBAN: IT 71F06230 33100 000046222194 (Cariparma Credit Agricole, Desio)
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Presentazione

La nostra casa vuole dunque essere “spazio aperto” di condivisione con la famiglia saveriana, composta dai missionari saveriani, dalle missionarie saveriane e dai laici saveriani. Insieme incroceremo cammini di vita alla luce di Cristo con un grande desiderio di felicità e di pace.

Cdesio celebrazionei rispecchieremo in tanti popoli con i loro volti, le loro storie e con le sfide come la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso e interculturale, la salvaguardia del creato.

Qui, dall’inizio alla fine, la missione è intesa come incontro tra persone in Cristo che, secondo continenti, modalità e tempi diversi, suscita sfide, accende il cuore di desideri e porta a formulare progetti.

Offriamo, dunque, strumenti di animazione, itinerari e proposte di formazione, incontri di Spiritualità alla luce del Vangelo, l’ascolto di testimoni, di missionari che hanno già fatto la loro scelta di vita accanto agli ultimi del mondo.

Insieme, ci collegheremo con tante persone già impegnate nella diffusione del Vangelo e anche noi potremo scoprire cammini per farlo a partire dal nostro territorio, dal nostro ambiente lavorativo, scolastico o universitario, per essere anche noi proiettati verso gli altri… “fino agli estremi confini della terra!

FESTA DEI POPOLI A DESIO 26-27 maggio

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L'"IO" ESISTE PERCHE' C'E' IL "TU"

Le nostre città si stanno caratterizzando sempre di più di differenze linguistiche, etniche, culturali, religiose. Per l’uomo di ieri, di oggi e di domani, l’incontro tra i popoli ha sempre avuto due lati. Quello negativo e quello positivo. L’istinto umano tende a sottolineare quello negativo. La strada invece è quella della convivialità delle differenze, come soleva dire don Tonino Bello. È un cammino difficile, ma indispensabile. L’altro mi rivela chi sono io.

L’incontro con le differenze interroga, apre nuovi orizzonti.

Il nostro fondatore, mons. Guido Maria Conforti sognava un mondo come famiglia.

Questo incontro non cancella le radici, ma le integra; non azzera le storie personali, ma le arricchisce. Proprio ieri duarante la messa, Festa di Pentecoste, mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano diceva: «Ciascuno di noi deve essere fiero della propria cultura, della tradizione che l’ha generato alla fede, per ciò che(ha) ricevuto dal suo Paese di origine. Ma questa gratitudine, tuttavia, non sia per pretendere di imporre se stessi, ma per mettersi a servizio. Così che tutti, accolti in questa Chiesa e in questa terra, possiamo sentire la riconoscenza come un motivo per domandarci come contribuire a costruire la Chiesa di domani. Ciascuno di noi ha un dono, è stato chiamato con una vocazione santa, ma chiamato anche a costruire l’unica Chiesa.”

Una citazione di cardinale M. Martini ci aiuta a meditare personalmente e comunitariamente cosa significa per me incontrare l’altro. Lo dice in questi termini: 

“Per rispondere al “tu quis es?” bisogna: primo, riconoscere coraggiosamente ciò che io non sono; secondo, incontrare l’altro nel suo ambiente e nella sua storia; terzo, avere il sen­so dello stupore, ossia la capacità di meravigliarsi che suscita la ricerca; quarto, essere disponibili ad andare oltre il visi­bile; quinto, accettare insieme anche il reale nelle sue mani­festazioni meno appariscenti. Infine, per conoscere un’altra persona bisogna essere disposti a lasciarsi mangiare per dare vita e riceverla. La domanda “tu quis es?” coinvolge tutta la persona ed è una domanda primaria: conoscersi e conoscere significa lasciarsi attraversare e insieme condurre dall’altro”. (Carlo Maria Martini, La meraviglia di un incontro, “Corriere della Sera”, 7 dicembre 2010)

La festa dei popoli vuole essere la manifestazione di questa convinzione  che i popoli possono vivere insieme; che Dio non esclude nessuno. Che ogni uomo è portatore di Dio.

Due mostre allestite nella casa dei missionari saveriani di Dio raccontano di questi aspetti. Da una parte la mostra interculturale la R-esistenzadall'altra quella sulla figura di un missionario saveriano P. Andrea Galvan che ha saputo entrare nel cuore di tanti desiani. 

 



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