Noi, missionari saveriani di Brescia, salutiamo con particolare affetto e gratitudine il vescovo Luciano, che lascia la Diocesi, per raggiunti limiti di età, proprio in questo mese di ottobre. Il nostro sentimento di stima non è solo frutto di questi dieci anni del suo ministero a Brescia (2007-2017), ma mette radici in un terreno più largo e in un tempo più remoto, quando negli anni ’80 del secolo scorso don Luciano, giovane docente di Esegesi biblica presso il Seminario di Reggio Emilia, veniva ad insegnare Letteratura giovannea presso l’Istituto Teologico Saveriano (ITS) di Parma. Alcuni suoi ex alunni, ormai sparsi nei quattro angoli del globo, ricordano tuttora la sua competenza e e la sua capacità didattica. Tanto è vero che più volte gli ho recapitato la richiesta di Esercizi Spirituali (è il caso per esempio dei saveriani in Giappone). In questi anni bresciani del vescovo Luciano, abbiamo apprezzato il suo magistero anche fuori dalle aule scolastiche, in occasione di ritiri spirituali e conferenze, nelle Giornate di spiritualità missionaria sacerdotale (3 dicembre, festa di S. Francesco Saverio, patrono dell’Istituto) oppure nei Convegni di “Missione Oggi”.
Dobbiamo al vescovo Luciano una speciale gratitudine anche per la sua conoscenza del nostro fondatore, Guido Maria Conforti, acquisita al caro prezzo della lettura di un’imponente bozza della biografia “scientifica”, al fine di ricavarne una “Presentazione” per il libro di don Angelo Manfredi (Guido Maria Conforti, EMI 2010, pp. 11-14). “Presentazione” che il vescovo Luciano ha ripreso anche in occasione della solenne messa di ringraziamento per la canonizzazione del Conforti nella cattedrale di Brescia (5 novembre 2011). Credo che una congregazione religiosa si senta più a suo agio e addirittura più stimolata a collaborare in una Chiesa locale che ne conosce ed apprezza la radice carismatica e la storia. Abbiamo percepito questo apprezzamento del vescovo Luciano in varie occasioni, quando andavamo da lui con i confratelli bresciani di ritorno dalle missioni, oppure quando ci domandava notizie di saveriani (o saveriane) originari della sua terra emiliana. E ancora, quando accettò la nostra proposta di un ritiro spirituale sulla figura del santo fondatore per i presbiteri di tutte le zone pastorali (12 e 13 ottobre 2011), ma anche in occasione dell’apertura dell’itinerario di spiritualità per giovani in cattedrale (11 ottobre 2011), quando ci consentì di distribuire ai circa 1.500 giovani presenti un numero speciale di “Missione Giovani”, insieme ad una versione in lingua corrente della “Lettera ai giovani” del fondatore.
Ci sono tante altre ragioni per dire grazie al vescovo Luciano. Ma una merita di essere senz’altro menzionata. Nei suoi dieci anni a Brescia, il vescovo Luciano ha sempre stimato e sostenuto il nostro lavoro, con discrezione e concretezza, per esempio firmando per un anno (2011) la rubrica “Ultima di MO” della rivista “Missione Oggi”. Il suo sostegno è venuto anche attraverso la partecipazione all’inaugurazione di alcune mostre didattiche-interculturali sui paesi dove operano i saveriani. Ma ci è stato vicino anche nell’ora della prova, quando la Direzione Regionale dei saveriani in Italia decise di chiudere lo CSAM di Brescia e alcune sue attività, come la storica “Libreria dei Popoli”, la rivista “CEM Mondialità” e “Videomission”. Lo testimoniano queste parole inviatemi in occasione della Pasqua 2017: “Carissimo padre Mario, grazie degli auguri. Immagino le difficoltà non piccole del vostro lavoro; vi sono vicino con l’affetto e la stima. Dio vi benedica! E Buona Pasqua” (+ Luciano). Parole di attenzione e vicinanza, molto indovinate in un momento difficile, di passaggio (pasquale) della comunità saveriana a Brescia, chiamata a ripensare e riorganizzare la sua presenza, a 60 anni dal suo arrivo in questa Chiesa locale, a sua volta alle prese con un “nuovo inizio” pastorale con l’arrivo del vescovo Pierantonio Tremolada, cui diciamo il nostro benvenuto e offriamo la nostra disponibilità a lavorare insieme nel “cantiere missionario” della Diocesi.