Racconti dal mondo missionario pugliese!!! Vicini e lontani: Parte IV
Cari Lettori vi invito a leggere la testimonianza di Don Cosimo Damasi (don Mimino) sacerdote della diocesi di Taranto, nel novembre 2019, dopo 36 anni di sacerdozio di cui 24 come parroco della parrocchia Regina Pacis di Lama (località a ridosso della città di Taranto, dove si trova anche la Casa dei Missionari Saveriani), ha ottenuto il permesso dal suo vescovo, Mons. Filippo Santoro, di fare un’esperienza missionaria in Guatemala, in sostituzione di don Luigi Pellegrino che rientrava dallo stesso paese dopo 9 anni come “Fidei donum”. Purtroppo la pandemia finora ha condizionato questa esperienza: dopo un primo periodo di 8 mesi, don Mimino è rientrato in Italia e solo nel maggio scorso, dopo essere stato vaccinato, ha potuto far ritorno come collaboratore nella parrocchia Santiago Apostol a Jocotan. Pubblichiamo qui alcune pagine e foto di una sorta di diario che egli tiene su Facebook (profilo Cosimo Damasi).
10 giugno 2021
Cari amici, oggi “compio” tre settimane dal ritorno in Guatemala. Ho “festeggiato” con una giornata particolarmente impegnativa. Con P. Edwin siamo andati prima all’Aldea “Plan de Tierra Blanca ” per la benedizione del nuovo oratorio che lo scorso anno ha beneficiato anche di un nostro/vostro contributo per il tetto grazie al fondo costituito dalle offerte pervenute. Oratorio addobbato, celebrazione molto partecipata con sottofondo di… botti che di tanto in tanto mi facevano sobbalzare.
Siamo poi andati a “tenere a battesimo” la neonata comunità dell’aldea “Tierra Blanca Centro” che si raggiunge percorrendo a piedi un sentiero non molto lungo ma abbastanza impervio sul costone della montagna, che mi ha un po’ affaticato. Comunque con l’aiuto di un bastone e di un giovanotto che mi sosteneva all’occorrenza, siamo arrivati a destinazione. E devo dire che ne è valsa la pena. Abbiamo trovato una piccola comunità radunata sotto un patio coperto con lamine ondulate, dove erano state sistemate delle panche con assi di legno appoggiati su mattoni e un altare rustico ma ben ornato. Ancora non c’è l’oratorio ma la chiesa sì… non quella materiale ma quella viva delle persone. E’ stata una celebrazione molto sentita, animata da un coro di ragazzine ben intonate accompagnate da una chitarra e da tre flauti dolci che hanno creato “l’effetto Mission” , il famoso film musicato da Morricone. Mi sono commosso e sono stato edificato nel vedere la semplicità e la convinzione di fede che animano queste persone. Al termine della Messa il delegato della Parola ha presentato il Consiglio Pastorale e i collaboratori e subito dopo c’è stato un ristoro con pane e “chilate”, una bevanda dolce a base di maìs servita in buste di plastica trasparente, di quelle che mordi allo spigolo e bevi. Erano quasi le 15 quando siamo rientrati a Jocotan, e come si dice, stanchi ma felici. En amistad (in amicizia).
don mimino.
04 ottobre 2021
Cari amici, spero che questo mio post sia visibile a tutti, dopo il blackout di fb. Oggi sono andato nel villaggio di Pinalito Rodeito per la festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’aldea. Ho vissuto la celebrazione all’aperto immerso nel vasto prato verde e nei colori della gente, contesto ideale per ripassare dal vivo il Cantico delle Creature del Poverello di Assisi. Quando sono giunto sul posto e ho visto in lontananza la gente già in attesa ho bisbigliato: “Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione”. Il cielo alternava nubi a squarci di azzurro da dove si affacciava “messer lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione”. C'erano anche alcune folate che oserei dire fastidiose se non fosse che “Laudato si', mi' Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento”. E mentre mi guardavo attorno per ammirare, ecco ancora una lode: “Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”. Il momento massimo della contemplazione è stata la visione di questa comunità semplice, umile e povera ma sicuramente abbracciata dall’amore di Dio: “Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione. Beati quelli che 'l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati”. E mentre veniva distribuito a tutti il cibo della festa prendevano corpo le laudi conclusive: “Laudate et benedicete mi' Signore' et ringratiate et serviateli cum grande humilitate”. En amistad (in amicizia).
don mimino.