Skip to main content
Casa Saveriana

Salerno



Presentazione

La comunità Saveriana – presente a Salerno dal 1960 – offre una molteplicità di servizi, soprattutto animazione vocazionale-missionaria, formazione alla mondialità, alla solidarietà, accoglienza e ministero.

Le attività svolte dai nostri missionari sono: campi estivi per giovani e giovanissimi, incontri, mostre inter-culturali, cene etniche, teatri, shows, conferenze, veglie, visite a parrocchie, scuole, ecc.

L'obiettivo principale è animare in modo missionario ragazzi, giovani e adulti delle parrocchie salernitane, facendoli incontrare tra loro attraverso la formazione, il lavoro, l'animazione e la fraternità. Il punto di riferimento si basa sulla convinzione che "la missione è una sola". Le varie riflessioni mettono in risalto l'importanza di camminare insieme e la necessità di unire le forze per "fare insieme".

Vogliamo soprattutto animare i quartieri, le parrocchie, le famiglie con attività organizzate dagli stessi giovani: karaoke, corride, balli, spettacoli, testimonianze, partite di calcio, giochi e tanti altri elementi... Il territorio ha bisogno di essere animato e scosso positivamente dalla presenza di giovani impegnati.

La spiritualità è certamente l'aspetto più importante e il fondamento di tutto ciò che facciamo. Iniziamo e terminiamo sempre con la preghiera e proponiamo momenti forte di riflessione e di celebrazione.

CHIEDIAMO UNA MANO A TUTTI

Per quanto riguarda i progetti particolari, si può scegliere una missione da sostenere oppure altre attività a favore di bambini o giovani (scuole, campi sportivi, ospedali, centri di formazione). 

Il nostro scopo è quello di aiutare a scoprire l’importanza del dialogo tra le culture, della bellezza e della ricchezza dell’altro, ma anche delle profonde questioni e delle grandi contraddizioni che interessano mondi soltanto in apparenza lontani dal nostro.

Casa Saveriana

Taranto



Presentazione

I Saveriani di Taranto sono una comunità aperta, accogliente. Promuove l’animazione missionaria-vocazionale, la formazione alla mondialità, ed offre il suo servizio alle parrocchie della Diocesi.

Vediamo come tutto é iniziato

Nel lontano 1966 il padre Stefano Coronese riceve una lettera dal Superiore Generale dei Saveriani in cui gli viene dato l’incarico di studiare la possibilità di una fondazione saveriana a Taranto. Più che a un seminario minore (scuola apostolica) si pensa a un Centro di Animazione Missionaria, visto la crisi dei seminari e la simpatia di Mons. Motolose e di tanta gente verso i Saveriani. Venne affittato un appartamento in via Anfiteatro 37 come possibile dimora di tre padri e luogo di irradiazione missionaria nelle parrocchie e associazioni laicali attraverso incontri, testimonianze e diffusione del mensile Missionari Saveriani: uno non può amare ciò che non conosce. Con la partenza di padre Stefano per la missione dell’Indonesia c’è un attimo di pausa di ben 12 anni.

Il 27 giugno 1980 padre Bruno Boschetti si installa in via Mazzini 5, all’ultimo piano della casa. Sarà poi accompagnato da p. Mimmo Pietanza e p. Tonino Manzotti. Padre Tonino era sempre in movimento e venne soprannominato il missionario del Nord e Sud Italia poiché arrivava ovunque con il suo zelo apostolico. Le idee sostenute dai padri e appoggiate caldamente da Mons. Motolese erano molto chiare: passare di scuola in scuola, visita alle parrocchie come animatori missionari del Centro Missionario Diocesano, incontri con i giovani e campi di lavoro.

Nel 1982 i Saveriani pensano opportuno che gli “apostolini” di Salerno continuassero il liceo a Taranto. Allora furono acquistati tre appartamenti in via Pisa 139 scala F.  Iniziava così il centro giovanile con i suoi incontri di spiritualità, ritiri mensili. A tutti veniva presentato l’ideale missionario, ricordando l’importanza della vocazione cristiana o del battesimo di ciascuno.  Si sensibilizzavano le scuole e gli insegnanti alla educazione alla mondialità e alla interculturalità. Si promuoveva la stampa missionaria (non si ama ciò che non si conosce) e si organizzavano in estate i campi di lavoro e di formazione. Il programma era ambizioso quello di Fare del mondo una sola famiglia e ricordava una frase di Madre Teresa: “So che quello che faccio è appena una goccia d’acqua nell’oceano, ma se non lo facessi, l’oceano sarebbe privo per sempre di questa goccia”.

Questa goccia d’acqua si può esprimere così semplicemente come è bello essere cristiani e missionari ovunque.

Nell’estate del 1989 la comunità prende dimora stabile a Lama.  E’ doveroso ricordare i padri che si sono succeduti nel lavoro di animazione: Michelangelo Pennino, Renzo Bon, Giuseppe Santamaria, Antonio Anaya, Rinaldo Bernacchi, Daniele Targa, Agostino Clementini, Grasso Francesco Cesare, Osvaldo Torresani, Giovanni Carrara, Giuseppe Gallo, Luigi Palagi, Cosimo Corigliano, Gianandrea Tam, Mckend Stephen, Olivio Stragliati, Pierluigi Felotti, Gianni Villa, Nicola Macina, Berton Angelo, Michele D’Erchie, Giovanni Pes, Sandro Barchiesi, Angelo Pansa, Carlo Primosig, Pietro Pierobon, Claudio Mantovani, Oliviero Ferro, Antonio Senno, Nicola Polimena, Carmelo Sanfelice, Cesare Reghellin, Pio De Mattia, Giovanni Battista Zampini. Altri padri poi sono passati in questa casa per riposo o amicizia come Ivaldo Casula, Antonio Decembrino, Paolo Stasi, Giuseppe Chiarelli, Nicola Colasuonno, Vito Scagliuso, don Ezio Succa.

E ora, dopo la pandemia, cosa si proponiamo?

Attualmente i padri sono quattro: p. Angelo Berton, p. Pio De Mattia, p. Antonio Senno e p. Giovanni Battista Zampini (superiore). Curiamo la vita della comunità dal punto di vista della preghiera, riflessione sulla Parola di Dio e sulla vita della Chiesa universale. Siamo sempre a disposizione per ascoltare, confessare e fare la direzione spirituale. Da lunedì a sabato la gente del vicinato partecipa alle due messe giornaliere (ore 8,00 e 18,00) e facciamo accoglienza a gruppi parrocchiali, scouts, azione cattolica, ragazzi del catechismo, giovani…              

Con la diocesi di Taranto: fondamentale è il ministero e l'animazione missionaria nelle parrocchie e gruppi. Si partecipa alla vita della chiesa Tarantina come ritiri mensili, formazione permanente, collaborazione con CMD, Missio Giovani, Migrantes, Caritas e altri organismi diocesani. Inoltre, si organizzano giornate di amicizia con le missioni dei Saveriani nelle parrocchie, incontri nelle scuole, ecc. Per il futuro immediato vorremmo poter realizzare: giornate di preghiera per le vocazioni, scuola di preghiera, tre giorni-settimana di convivenza con giovani, partecipazione ai campi organizzati in diocesi, collaborazione alle radio locali.

Racconti dal mondo missionario pugliese!!! Vicini e lontani: Parte IV

Condividi su

Cari Lettori vi invito a leggere la testimonianza di Don Cosimo Damasi (don Mimino) sacerdote della diocesi di Taranto, nel novembre 2019, dopo 36 anni di sacerdozio di cui 24 come parroco della parrocchia Regina Pacis di Lama (località a ridosso della città di Taranto, dove si trova anche la Casa dei Missionari Saveriani), ha ottenuto il permesso dal suo vescovo, Mons. Filippo Santoro, di fare un’esperienza missionaria in Guatemala, in sostituzione di don Luigi Pellegrino che rientrava dallo stesso paese dopo 9 anni come “Fidei donum”. Purtroppo la pandemia finora ha condizionato questa esperienza: dopo un primo periodo di 8 mesi, don Mimino è rientrato in Italia e solo nel maggio scorso, dopo essere stato vaccinato, ha potuto far ritorno come collaboratore nella parrocchia Santiago Apostol a Jocotan. Pubblichiamo qui alcune pagine e foto di una sorta di diario che egli tiene su Facebook (profilo Cosimo Damasi).

10 giugno 2021


Cari amici, oggi “compio” tre settimane dal ritorno in Guatemala. Ho “festeggiato” con una giornata particolarmente impegnativa. Con P. Edwin siamo andati prima all’Aldea “Plan de Tierra Blanca ” per la benedizione del nuovo oratorio che lo scorso anno ha beneficiato anche di un nostro/vostro contributo per il tetto grazie al fondo costituito dalle offerte pervenute. Oratorio addobbato, celebrazione molto partecipata con sottofondo di… botti che di tanto in tanto mi facevano sobbalzare.
Siamo poi andati a “tenere a battesimo” la neonata comunità dell’aldea “Tierra Blanca Centro” che si raggiunge percorrendo a piedi un sentiero non molto lungo ma abbastanza impervio sul costone della montagna, che mi ha un po’ affaticato. Comunque con l’aiuto di un bastone e di un giovanotto che mi sosteneva all’occorrenza, siamo arrivati a destinazione. E devo dire che ne è valsa la pena. Abbiamo trovato una piccola comunità radunata sotto un patio coperto con lamine ondulate, dove erano state sistemate delle panche con assi di legno appoggiati su mattoni e un altare rustico ma ben ornato. Ancora non c’è l’oratorio ma la chiesa sì… non quella materiale ma quella viva delle persone. E’ stata una celebrazione molto sentita, animata da un coro di ragazzine ben intonate accompagnate da una chitarra e da tre flauti dolci che hanno creato “l’effetto Mission” , il famoso film musicato da Morricone. Mi sono commosso e sono stato edificato nel vedere la semplicità e la convinzione di fede che animano queste persone. Al termine della Messa il delegato della Parola ha presentato il Consiglio Pastorale e i collaboratori e subito dopo c’è stato un ristoro con pane e “chilate”, una bevanda dolce a base di maìs servita in buste di plastica trasparente, di quelle che mordi allo spigolo e bevi. Erano quasi le 15 quando siamo rientrati a Jocotan, e come si dice, stanchi ma felici. En amistad (in amicizia).

don mimino.

 

04 ottobre 2021


Cari amici, spero che questo mio post sia visibile a tutti, dopo il blackout di fb. Oggi sono andato nel villaggio di Pinalito Rodeito per la festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’aldea. Ho vissuto la celebrazione all’aperto immerso nel vasto prato verde e nei colori della gente, contesto ideale per ripassare dal vivo il Cantico delle Creature del Poverello di Assisi. Quando sono giunto sul posto e ho visto in lontananza la gente già in attesa ho bisbigliato: “Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione”. Il cielo alternava nubi a squarci di azzurro da dove si affacciava “messer lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione”. C'erano anche alcune folate che oserei dire fastidiose se non fosse che “Laudato si', mi' Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento”. E mentre mi guardavo attorno per ammirare, ecco ancora una lode: “Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”. Il momento massimo della contemplazione è stata la visione di questa comunità semplice, umile e povera ma sicuramente abbracciata dall’amore di Dio: “Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione. Beati quelli che 'l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati”. E mentre veniva distribuito a tutti il cibo della festa prendevano corpo le laudi conclusive: “Laudate et benedicete mi' Signore' et ringratiate et serviateli cum grande humilitate”. En amistad (in amicizia).

don mimino.

 



Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito