Skip to main content

La trasformazione della missione…

Condividi su

I missionari saveriani arrivano nell’allora Pakistan Orientale nel 1952. La divisione del sub-continente indiano aveva causato la ristrutturazione ecclesiastica dell’area. Per questo, il 3 gennaio del 1952, Pio XII crea la nuova diocesi di Jessore, affidandola alle cure dei Saveriani. Dal 1956, la nuova diocesi sarà conosciuta come la diocesi di Khulna, una cittadina a 60 chilometri a sud est di Jessore, oggi terzo centro urbano del paese.

Essa comprende 10 parrocchie per un totale di circa 35mila cattolici. Questi provengono da tre gruppi “culturali” distinti e separati. Quelli che discendono da un gruppo di musulmani nikari (una casta di pescatori, assimilata ai dalit); i cristiani la cui provenienza è rishi, un gruppo di ex fuori casta, tradizionalmente dediti al lavoro della pelle, molto bassi nella scala sociale del Bengala. Infine, un ultimo gruppo di cristiani proveniva da una casta bassa di agricoltori.

Quando nel 1952 i Saveriani iniziano il loro lavoro, non esistevano presbiteri locali e lo stesso vescovo, il Saveriano mons. Dante Battaglierin (1904-1978), era straniero. Il Pakistan di allora si dibatteva in una situazione sociale disastrosa. La miseria estrema della gente e la mancanza pressoché di ogni cosa assoggettava i missionari a privazioni di ogni tipo, senza peraltro la soddisfazione di vedere i frutti di tanto, duro lavoro. Erano i rishi a manifestare un’apertura all’annuncio dei missionari, a differenza degli indhu di casta alta e dei musulmani. Questi erano attratti dalla necessità di soddisfare i propri bisogni materiali più che quelli spirituali.

Con l’indipendenza, i Saveriani scelgono i rishi come gruppo privilegiato della loro azione e prendono forma quei nuovi modi di fare missione chiamate “Le Vie Nuove”. A partire dalla fine degli anni ‘70, i padri Paggi e Lupi iniziano la loro presenza in Chuknagar tra i rishi indhu, con l’intento di offrire loro vie di liberazione tramite l’educazione. Nel 1978, p. Germano è assegnato a Borodol e, prima con p. Colombara e poi con p. Torresani, inizia un programma aggressivo di trasformazione sociale che includeva il rifiuto di pratiche quali l’avvelenamento delle mucche e la consumazione di carni morte, alla base della loro intoccabilità.

Dagli anni ‘90 in avanti, la Chiesa di Khulna registra la crescita numerica del clero locale. Questo, poco a poco, va a sostituire nelle parrocchie i Saveriani, che hanno l’occasione per nuove aperture ed esperienze. Alla fine degli anni ‘80, i Saveriani aprono così una nuova missione tra i tribali garo e koch mandai a Noluakuri, nel distretto di Mymensingh, 70 chilometri a nord di Dhaka.

In quegli anni, i Saveriani iniziano l’attività di formazione di nuovi missionari. Altri ancora, si dedicano all’attività di dialogo interreligioso, a quella dell’artigianato tra le donne, a quella tra i ragazzi di strada, a quella tra i tribali munda di Satkhira, a quella dei chirurghi italiani a Khulna, a quella tra i malati e le prostitute della stazione ferroviaria di Dhaka, a quella editoriale e, ancora, a quella tra i tribali buddhisti della Chittagong Hill Tracts.
L’attività sanitaria che, fin dagli inizi, con il Fatima Hospital aveva dato vita ad un’altra grande tradizione saveriana, continuerà in altre strutture ospedaliere del Paese. Nell’ultima decade, nonostante le tante dipartite, l’età ormai avanzata di tanti e la mancanza di personale di ricambio, i Saveriani hanno cercato di mantenere le posizioni, con il risultato di aumentare la dispersione del personale missionario.

La diocesi di Khulna, che fino ai primi anni ’90 era il luogo esclusivo dell’impegno missionario dei saveriani, oggi è autonoma e indipendente dai Saveriani, che vi lavorano come semplici ausiliari. Molto attenta alla dimensione sacramentale e celebrativa, la Chiesa di Khulna sembra meno interessata alla dimensione profetica e di testimonianza. Con una popolazione cristiana che corrisponde allo 0,2% della popolazione della diocesi, questa è ancora troppo concentrata su sé stessa, con poco o nessun interesse verso le masse non cristiane tra cui vive.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2971.61 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Agosto/settembre 2013

Animatori missionari riuniti a Desio

Quando l'analfabetismo era molto diffuso, esisteva una figura speciale: lo scrivano pubblico. La gente gli portava lettere del figlio lontano o del...
Edizione di Maggio 2017

Finalmente la pioggia!

La pioggia scesa a Chemba (Mozambico) è stata accolta così da p. Andrea Facchetti: “Dopo dieci mesi di silenzio del cielo, dopo che già si era dime...
Edizione di Ottobre 2014

Una breve visita a Desio

Per alcuni giorni sono stato a Desio, dispiaciuto perché ho lasciato la Sierra Leone per problemi di salute. Ho potuto rivedere amici, raccontare q...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito