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L’ultima dichiarazione del segretariato generale della Cenco (Conferenza episcopale nazionale del Congo) è del 2 giugno 2018. Si condanna la violazione di domicilio subita dal Centro Interdiocesano di Kinshasa da parte del borgomastro del Comune della Gombe, accompagnato da poliziotti, che hanno fatto strappare, all’interno del Centro, degli striscioni che ricordavano i punti essenziali degli accordi di San Silvestro (31 dicembre 2016). Su uno striscione si poteva leggere: “No al terzo mandato del Presidente della Repubblica” e sull’altro “No alla revisione della Costituzione”. Il colmo è che il perimetro in cui si trova il Centro fa parte della “concessione” della Nunziatura Apostolica, che è un’ambasciata. Si tratta dunque di una violazione dell’immunità diplomatica. Visto in questi termini, continua il comunicato della segreteria, quest’azione è equiparabile al banditismo di Stato. Il luogo poi dove erano affissi gli striscioni è lo stesso dove si sono svolti gli incontri che hanno portato ai famosi accordi di San Silvestro. Accordi che, è bene ricordarlo, costituiscono l’unica uscita pacifica possibile dalla profonda crisi sociopolitica che attraversa il paese. Il comunicato si conclude con la richiesta di restituzione degli striscioni e le relative scuse da parte delle autorità in questione per un gesto tanto sconsiderato.

Questo abuso dell’autorità locale mostra il clima di tensione che esiste ormai tra le autorità governative, in cerca di una loro posizione nell’attuale situazione preelettorale, e le autorità ecclesiastiche, la sole ancora in grado nel paese di ricordare al regime le proprie responsabilità. I comunicati della Chiesa cattolica nei confronti delle autorità civili si susseguono a un ritmo insistente, ultimo dei quali una raccomandazione della Commissione Pontificia Giustizia e Pace per richiamare l’attenzione delle autorità sulle scadenze elettorali e informare la popolazione invitandola a vigilare. Va ricordato che il 24 giugno scade il termine di presentazione delle candidature per le elezioni legislative provinciali e presidenziali, che saranno ratificate il 24 luglio.

L’ultimo attore poi che si è presentato sulla scena della già complessa crisi sociopolitica del paese è l’ebola! L’8 maggio scorso le autorità congolesi hanno dichiarato l’esistenza di un’ennesima epidemia di ebola nel Nord Ovest del paese a circa 150 Km dal capoluogo di provincia Mbandaka che conta più di un milione di abitanti. Questa nuova epidemia che ha già fatto 25 morti, costituisce un grave rischio perché il luogo dove è apparsa si trova sulle rive del lago Tumba che ha un accesso diretto nel fiume Congo che collega il Nord Ovest del paese con la capitale Kinshasa che conta circa 12 milioni di abitanti. Si teme che la malattia possa trasmettersi con lo spostamento di popolazione. La Cenco ha manifestato tutta la sua solidarietà elogiando il pronto intervento dell’Oms (Organizzazione mondiale della salute), espressione della grande solidarietà internazionale nei confronti del Congo RD.



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