La Mangrovia, l'annuncio a teatro
Servire la Chiesa e l'annuncio del Vangelo con le proprie capacità artistiche e con la creatività. Si potrebbe riassumere così la mission della compagnia teatrale La Mangrovia, nata nel 2013 nell'ambito del centro missionario Pime di Milano: composta da una settantina di ragazzi appassionati di recitazione, canto, ballo, scenografia, la compagnia ha prodotto già tre spettacoli.
Perché questo nome?
La mangrovia «è una pianta "di adattamento": sebbene la sua esistenza si snodi in modo precario tra acqua, sole, terra e sale, è in grado di trasformare un ambiente apparentemente ostile, in un ambiente ricco e vitale. E così che, oltre che saper germogliare nel fango, sa anche stare davanti a un sipario grazie ad alcuni ragazzi che per anni hanno frequentato i Cammini Pime. Oggi infatti, al termine dei loro percorsi, questi giovani hanno deciso di continuare a stare insieme in un modo diverso e inaspettato. E alla domanda "Come possiamo metterci al servizio del Pime? Come possiamo essere incontro e primo approdo per chi desidera avvicinarsi alla missione?". Loro hanno risposto: con il teatro! Ma La Mangrovia fa ancora di più: oltre ad accogliere alle sue radici ragazzi che già conoscono il Pime, ha tra i suoi componenti giovani che mai ne hanno sentito parlare!».
Lo spettacolo che La Mangrovia metterà in scena al Festival della Missione, sabato 14 ottobre alle 18.30, è il primo prodotto dalla Compagnia.
"Vento", questo il titolo, evoca proprio il viaggio nel percorso di fede comune a molti giovani che partecipano ai cammini del Pime. Così, sulla scena, quattro ragazzi completamente diversi si ritrovano su una barca in mezzo al mare senza rotta né timone a fare i conti con se stessi e gli altri.
Per sperare di tornare a casa, cosa fare se non lasciarsi trasportare dal vento?
Lo spettacolo, replicato più volte in varie città, è stato tra l'altro insignito del premio Gatal. Ma soprattutto, grazie alla generosità del pubblico, La Mangrovia è riuscita a inviare in missione circa 10mila euro, una cifra che ha sostenuto il progetto "Adottiamoci": un gemellaggio tra i ragazzi di alcune scuole italiane e gli alunni di un ostello in Bangladesh gestito da padre Fabrizio Calegari, missionario del Pime.