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Importante simposio a Seul, in Corea del Sud

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Sono stato invitato a partecipare al “Global Business and Interfaith Peace Awards” a Seul, Corea del Sud. L'invito mi è stato rivolto da un imprenditore (Leardo Ravaioli), che ha sponsorizzato progetti umanitari in Sierra Leone e che, proprio per il suo impegno sociale e filantropico, ha ricevuto un riconoscimento dalla Religious Freedom and Business Foundation (RFBF).

Questa fondazione si basa sulla convinzione che le religioni non sono solo una faccenda privata riguardante la vita, la morte e la trascendenza, ma hanno un impatto diretto sulle relazioni sociali, politiche ed economiche della vita umana.

La RFBR ha sviluppato quattro linee di ricerca, relative al rapporto tra libertà religiosa e crescita economica.
  • La prima riguarda il valore socio-economico della religione nella globalizzazione.
  • La seconda si pone l'obiettivo di ripensare gli strumenti tradizionali del business a favore del dialogo interreligioso e della pace.
  • La terza affronta le problematiche legate allo sviluppo economico, analizzando come la libertà religiosa possa intervenire nella distribuzione equa delle risorse economiche.
  • La quarta affronta il rapporto tra crescita demografica ed economica.

Una delle iniziative della RFBF, in collaborazione con altre organizzazioni, è la consegna di un premio-riconoscimento agli imprenditori, tra cui Ravaioli, che promuovono la conoscenza interreligiosa e la pace. I premi sono assegnati con cadenza biennale, in occasione dell'apertura dei Giochi paraolimpici.

Le attività sono iniziate con il benvenuto ai delegati, dato dall'Assemblea nazionale coreana, nel palazzo del Parlamento. Ho offerto un breve saluto a nome dei rappresentanti delle varie religioni. In seguito, nella Blue House, residenza del Presidente, sono state illustrate le "aperture" della Corea del Nord, che destano un grande interesse per il popolo del Sud. Il secondo giorno si è tenuto il Simposio con l'intervento di vari relatori tra cui Ban-Ki moon, già Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Sono seguiti gruppi di studio su quattro temi:
  • 1. Corea del Nord: che ruolo possono svolgere le imprese per la pace?
  • 2. Etica dell'Impresa: la fede può, o deve, avere un ruolo di fronte a dilemmi etici?
  • 3. Rete: è possibile creare una rete nazionale e internazionale di imprese impegnate a promuovere dialogo interreligioso e pace?
  • 4. Aspetto giuridico: le leggi nazionali e internazionali proteggono sufficientemente la diversità religiosa per l'inclusione nel lavoro? 

Al termine dei lavori è stato redatto un comunicato finale con un’attenzione particolare all'evolversi della situazione in Nord Corea.

È stato sottolineato il supporto al dialogo, alle iniziative per la pace in Asia, compreso il controllo delle armi.

Ho trovato interessante che politici, imprenditori, accademici e capi religiosi abbiano posto al centro delle discussioni i loro valori religiosi nella libertà e nel rispetto di tutti. I cattolici sono attivi e presenti in tutti i settori. Già negli anni ‘70 e ‘80 la cattedrale di Seul divenne il centro di movimenti per la democrazia nella nazione e la chiesa giocò un ruolo importante nella difesa e nel raggiungimento dei diritti umani.



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