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Carissimo “Mese missionario”. Sei ancora giovane e non sempre accolto . Prima c’era la GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE. Quando ero giovane, ricordo che eri la festa e la giornata più sentita e in cui la gente dava tanto per quest’opera perché  “venga il suo Regno” !
Ricordo che anche in seminario a Trento ne parlavamo con entusiasmo di questa giornata dedicata a questo ideale. Avevamo il “Circolo missionario” da cui era partita l’idea di comporre, durante l’inverno, delle corone per guadagnare qualcosa per il viaggio del missionario che ogni anno veniva a parlarci al Seminario maggiore. Ogni 30 corone fatte col materiale che ci davano, ricevevamo l’abbonamento a una Rivista Missionaria ... (Quante corone mi chiedono di riparare qui in Burundi… Impara un’arte e mettila da parte !)
E quel missionario nel lontano 1956 era stato P. Faré Comboniano che mi ha “fulminato” .. con l’ideale di dare non solo un’offerta, ma la vita per questo.

Nel 1964 dopo la Prima Messa come preti diocesani, ben tre di noi, grazie al nuovo Vescovo di allora, Monsignor Gottardi, avevamo ricevuto il permesso di entrare fra i missionari Saveriani. P. Gabriele Ferrrari di Rovereto città per il Burundi, P. Pio Mattevi di Gresta di Segonzano in Bangladesh, morto di un tumore 3 anni fa ed il sottoscritto di Sover in Val di Cembra per il Burundi dove mi trovo ancora.

Non vi sembra che dobbiamo tanto a quest’apertura missionaria nella Diocesi di Trento?
L’anno scorso abbiamo celebrato i 90 anni dell’inizio del Centro Missionario Diocesano. Il nostro Arcivescovo Mons. Tisi,aveva assicurato che ora saranno i laici ad essere missionari. Volontari, medici e tecnici hanno mostrato che è possibile ed che ricarica la vita di valori. La veglia missionaria ne è testimonianza.

Ma la paura degli immigrati, la chiusura indignata, il rifiuto all’accoglienza, è un ritorno alla difesa della “razza superiore” che si destina alla sparizione , se non sa allargare il cuore e gli orizzonti. Con la fede che si spegne, anche la vita e il futuro diventerà tenebra. Col dono e con un cuore aperto ai fratelli, costruiremo un mondo nuovo.

Le giovani Chiese sono frutto di questa apertura missionaria. Accogliamo la loro testimonianza di gioia e di speranza per il futuro. Che ci convincano a con-celebrare nelle nostre domeniche e feste. A responsabilizzarsi nell’accoglienza della Parola che salva.
Ho trovato sulla Rivista “Chiesa Viva” di Vicenza questa conversazione con il fascino dell’Africa che ci “SORPRENDE” composta da una Suora da Sr. Elisa Kidané.

* Sei sorprendente Africa ! Mi sorprende in te la tua inesauribile speranza !

Ti permette di danzare, quando tutti, proprio tutti si arrendono all’evidenza del tuo fallimento.

* Sei sorprendente Africa per i vigore del tuo cuore che dalle ceneri dell’odio e della violenza, fai nascere amore e compassione.

* Sì, mi sorprende la tua resistenza che ti spinge a credere nell’impossibile certezza di un’alba nuova, quando la tua notte dura da troppo.

* E mi sorprende il tuo coraggio di sognare un avvenire per i tuoi popoli,

quando tutti, proprio tutti, hanno sentenziato la tua scomparsa dal mondo che conta.

Ed io aggiungerei :

* Sorprendenti sono i tuoi bambini che gioiscono senza farsi supplicare…

* Come fai ad affrontare tante difficoltà senza scoraggiarti ?

* Come mai il percento di chi si suicide da te è il più basso degli altri continenti ?

* Sorprendi con la tenacia in cui lotti per la vita e ami dare tanta vita !

* Grazie per il tuo fascino che vivi e produci su chi ti incontra. E’ ben più che il “Mal d’Africa” !

È Dio che sorprende come ha sorpreso con la sua salvezza in mano a poveri pescatori e a una giovane donna… È Dio che sorprende nel suo Figlio che ha voluto incarnarsi della nostra carne e morire della nostra morte per darci la vita che non finisce mai!



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