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LE RELIGIONI TRA LIBERTA' E DIRITTI

LE RELIGIONI TRA LIBERTA' E DIRITTI
Giovedì 8 Ottobre abbiamo ospitato in Casa Madre un bellissimo dibattito sul tema della laicità affrontato da relatori di diverse appartenenze religiose:
  • il rabbino di Parma, Rav David Sciunnach,
  • l’avvocato esponente del Consiglio delle Chiese di Parma, Prof. Giancarlo Anello,
  • un rappresentante delle Comunità Islamiche, Dr. Marco Omar Aldrigo
  • e l’esponente dell’Assemblea spirituale dei Baha’i, Ing. Guido Morisco.

Si è parlato soprattutto sui diversi modelli di laicitàapplicati attualmente, in particolare ponendo l’accento su quello Francese (modello laicista) e quello Italiano (modello inclusivista).

È stato fortemente condannato da tutti, il sistema della Francia perchè parte dall’idea che le religioni siano qualcosa di dannoso per l’uomo (qualcosa di retrogrado!) e dunque da questo nasce l’abolizione, in Francia, di qualsiasi manifestazione pubblica della propria fede religiosa e di qualunque simbolo che rimandi ad essa. Pertanto la religione, qualunque essa sia, si ritrova reclusa nell’ambito privato, non c’è dunque secondo questo modello, possibilità di incontro tra religione e stato, è quindi un modello che cercando di assolutizzare la libertà ha finito per toglierla!

Caso eclatante è stato il fenomeno “Charlie” – riguardo all’autore delle vignette offensive su Maometto – “è un fatto che poteva succedere solo in Francia”, ha commentato il rabbino di Parma, infatti non è successo in Italia perchè il sistema italiano parte dall’idea che la religione per l’uomo ha un valore (art. 8 della Costituzione Italiana) e dunque da questo possiamo iniziare a parlare di diritti e di un possibile confronto e lavoro comune per la società.

È stato interessante vedere come tutti i relatori erano daccordo sul fatto che il modello Italiano, possa rappresentare una buona strada per il dialogo e la buona convivenza civile, nonostante gli alti e bassi che esso a volte ha presentato (questione sulla costruzione delle moschee, togliere il crocifisso nelle scuole, ecc...).

Non dobbiamo avere paura delle differenze, ma riconoscere che è proprio in queste che si incontra la verità. 

Non esiste dialogo negando la propria identità, ma è proprio manifestandola e mettendola al servizio degli altri, accettando di camminare con altri fratelli e sorelle, diversi per fede, cultura o tradizioni, chepossiamo condividere insieme, il cammino della vita, impegnandoci per un mondo migliore, nel paese in cui viviamo.


Nella foto: I relatori della conferenza


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Pubblicato
18 Agosto 2017
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